Sunday, March 18, 2012

"Iole a otto rematori... Dicesi, iole a otto rematori..."


Primo sabato a Gainesville, passato con Zach, il marito della prof. che mi ha invitato in Florida (che nel frattempo è in Germania). Dopo il passaggio al mall degli spaghetti rigati, ha proposto una gita a Cedar Key, sulla costa del golfo del Messico.
Un'oretta di macchina da Gainesville basta per arrivare sul mare, anzi sul Golfo del Messico. Nel tragitto, riscoperta della discografia dei primi anni dei R.E.M. (manco male, diremo), visto che lui suona in una cover band. Tra l'altro, ho riscoperto alcuni pezzi di Document no. 5 che immotivatamente non sentivo dai primi anni di università...
Effettivamente, il posto era carino assai, gente in ciabatte (oddio... anche all'università questi girano in ciabatte), pellicani e aironi un po' dovunque, altre bestie immonde (tartarughe di mare, granchi "lottatori") che si aggiravano per l'acqua e la terra. In un'altra stagione pare avrei trovato anche il lamantino (una specie di tricheco senza zanne e senza esperienza nella conduzione di talkshow, grande più o meno come una mucca e, all'apparenza, parecchio pacioso) del quale ignoravo l'esistenza. 
Mi ero portato la macchina fotografica analogica e mi sono divertito parecchio perchè non mancavano scorci interessanti. Per altro, il posto è stato raso al suolo da vari uragani e qui e lì ci sono ruderi un sacco pittoreschi, sempre pieni delle bestie immonde di cui sopra. C'è anche un'isola  proprio di fronte al porto dove nidificano le tartarughe, prima abitata e poi abbandonata dopo una tempesta.
Sembrava filare tutto liscio. Speravo che Zach mi proponesse da un momento all'altro di andare a riempire uno dei milioni di tavolini disponibili e sfondarci di gamberi e di birra. E invece, questo timido californiano che studia la politica estera e di difesa europea, che vive con 5 (cinque) gatti trovatelli, ha una moglie vegetariana e suona in una cover band dei R.E.M., tira fuori qlcsa che non mi sarei mai aspettato. "the weather is wonderful. we should rent two kayaks and go to take pictures on the island".Sconcerto. Panico tra gli astanti (cioè io). Tentativi di dissimulare che avessi capito, accusando la lingua (e il suo accento). Salivazione azzerata. Passaggio ad una fase di acceso quanto finto entusiasmo, sperando che fosse solo una puttanata tirata così per dire. Rapido monitoraggio del braccio di mare antistante per capire se ci fosse altra gente con questa idea geniale.
E mentre ero lì che ancora non sapevo come reagire, lui già prendeva accordi con un panciuto col barbone che, per 25 boxes, mi consegnava qualcosa chiaramente al di sopra delle mie possibilità e delle mie fobie. E le fobie c'erano tutte o quasi. Prima: l'acqua (ho imparato a nuotare a 25 anni). Seconda: l'acqua torbida e un po' melmosa di quel posto: se proprio devo entrare in qualsiasi specchio d'acqua, il fondo deve vedersi perfettamente, deve essere acqua "da bere" (cit.). Terza: animali strani, potenzialmente pericolosi e comunque fuori dal mio controllo che potevano appalesarsi in qualsiasi momento. Quarta: la fatica fisica. Sono nato per fare lavori di concetto. Mi posso anche improvvisare "stuccatore di pareti" o "montatore di mobili IKEA", ma il mio posto nel mondo è con un mouse in mano. Quinta: la Leica che cade in quell'acqua melmosa, piena di animali strani, potenzialmente pericolosi, fuori dal mio controllo e che con ogni probabilità non saprebbero che farsene del mio meraviglioso 35mm. Non ultima: io il kayak non lo so portare. Non l'ho mai fatto. Non vedo perchè dovrei. Cazzo, abito a Roma; faccio un lavoro di scartoffie; ho una Vespa e la tessera del CarSharing: perchè mai dovrei trovarmi a aver bisogno di portare un kayak?!? (citazione necessaria)

Parafrasando il Mozzarellista, ho anche confessato la mia scarsa confidenza con il mezzo, accennando un improbabile "i'm not exactly a paddle guy" (che suona più o meno "non sono proprio un ragazzo di pagaia") o un più concreto "i'm a complete beginner" (traduzione letterale del fantozziano "io sono un esordiente totale"). Ciononostante, il panciuto col barbone non solo non mi spiegava cosa dovessi fare, ma mi interrogava, chiedendo che mostrassi (IO?!?!?) come fare per girare, per andare avanti e indietro, per rallentare etc etc. A quel punto, tra un tentativo e l'altro, non potevo non pensare alla mitica scena di cui il video qui accanto, nella quale chiunque sia stato tirato in ballo in un affare che superava le proprie capacità o conoscenze si sarà prima o poi identificato.

Per la cronaca, dopo svariati tentativi falliti e un buon numero di imprecazioni si giunse all'isola. E si riuscì perfino a tornare, con la maggiore difficoltà data da incoscienti delfini che rompevano il cazzo affiancandosi a un natante già di per sé instabile e, per di più, in mani di chi non voleva e non sapeva condurlo (si, bello... bello un cazzo). Per fortuna poi arrivarono le birre e le due libbre di gamberi, uno spettacolare temporale improvviso, l'ora di macchina e il ritorno a casa.

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