Thursday, March 22, 2012

Chiacchiere da Starbucks

Alle volte nello Stivale ci si lamenta di un dibattito pubblico insoddisfacente sui temi fondamentali, mentre calciomercato, fenomeni da reality show e tormentoni velina/calciatore riempiono copertine e fanno da sottofondo al caffè al bar.
Qui, non mi pare che le cose siano così diverse. La Corte suprema sta iniziando a discutere argomenti fondamentali, come la riforma sanitaria di Obama o la legittimità costituzionale dell'ergastolo per i minorenni. Ci sono le primarie repubblicane, nelle quali un mezzo pazzo di origine italiana (tuttora in corsa) sostiene pubblicamente che il "disegno intelligente" dovrebbe rientrare nei programmi scolastici.
Eppure l'intera nazione (o almeno, quanto si vede in giro, sui giornali e in tv) è bloccata su un'unica notizia: il destino sportivo di Tim Tebow, ragazzetto del nord della Florida sconosciuto dalle nostre parti, ma che qui negli USA (e a Gainesville in particolare) è una specie di mito.
Uno da un milione e mezzo di followers su twitter, per capirci, dove però posta non tanto le frasi da intervista del dopopartita (che magari vinci 50 a 0 e però "loro sono una buona squadra"), quanto inviti alla preghiera o estremi di versetti della Bibbia (cosa che dopo "Uomini che odiano le donne" mi dà un certo gusto lugubre. e cmq che non si consideri normale tutto ciò!!). Uno che si inginocchia e prega prima di entrare in campo o dopo ogni touchdown (tra l'altro, nel calcio potrebbero ammonirti per perdita di tempo). La cosa è talmente famosa che il gesto stesso è un neologismo eponimo e ormai si usa comunemente il termine "tebowing"!
Parlare di Tebow a Gainseville è un po' come di Totti a Roma. In una città che non altra ragione di esistere se non l'Università (su 110.000 abitanti ci sono oltre 50.000 studenti), uno che ha fatto vincere 2 campionati nazionali di Football ha già l'attestato di virtù eroiche e aspetta solo la canonizzazione e l'impagliamento. Per dire, dopo che si è laureato il suo posto nel parcheggio dello stadio del campus non è stato riassegnato.
Tornando alla notizia del giorno, il nostro era stato osannato per la vittoria con i Florida Gators nel 2008 e considerato tra i migliori giocatori di sempre a livello di college (tra l'altro, il Gatorade si chiama così perchè inventato a "supporto" dei Gators per il caldo che fa da queste parti. cmq, non si lamentassero, visto che hanno chiamato lo stadio "the swamp", la palude!). Dopodichè se n'è andato a giocare a Denver con i Broncos, che però hanno appena acquistato Peyton Manning (una leggenda vivente dell'NFL, come se la Fiorentina di Baggio avesse comprato Maradona). Lui, di tutta risposta, ha firmato con i New York Jets, a quanto pare, soprattutto per poter testimoniare la sua fede evangelica sul più grande palcoscenico del mondo. Un folle insomma.
Tra l'altro, interessantissimo come funziona il football-mercato. Oltre a conguagli in denaro, la partita grossa per la compravendita di giocatori sono i turni nelle scelte dei giocatori provenienti dai college l'anno succesivo. [Ti vendo tizio in cambio di xxx milioni e dei tuoi diritti di scelta nel primo e nel secondo turno nel prossimo mercato estivo...]. Lo propongo ai componenti della lega di Fantacalcio come idea per la lega dell'anno prossimo.

A proposito di "santi" e di football, è notizia di questi giorni che la federazione ha punito severamente il coach dei New Orleans Saints e il suo preparatore perché pare che ricompensassero i propri giocatori per "rompere" gli avversari (meravigliosa l'espressione in inglese: l'intera faccenda passa sotto il nome di "bounty matter", che sa di cacciatori di taglie del vecchio west). Nulla di diverso dal sergente Kempfer chiedeva a uno dei suoi di rompergli quel 61 nella partita finale di Lo chiamavano Buldozer.
Insomma anche qui same old, same old (cit.). Altrimenti detto, "tutto già visto, tutto già fatto". Aridateme Di Marzio e Bonan.

Ps. per capire il livello di follia che si respira da queste parti per il football, pare che il sabato prima di Pasqua ci sia una specie di mercatino con prodotti da tutto il mondo e mostre fotografiche sull'Europa, per far conoscere allo studente medio della Florida del nord cosa c'è oltre la fine del (pur sterminato) campus. C'è anche una mini introduzione alle lingue europee e, come esempi, useranno frasi di linguaggio comune. A me è stato espressamente richiesto di indicare la miglior traduzione possibile in italiano di "GO GATORS". Sono tentato di rispondere con un "DAJE GATORS DAJE".

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