Tuesday, April 10, 2012

Teorie semiserie sul mondo universitario

Oggi a lezione ho avuto occasione di parlare della quantità di note che usano i giuristi, mentre i politologi (specie se "quantitativi") riempiono bocca e pagine con tabelle e rette di regressione. Prendendo spunto da una vecchia teoria elaborata ai tempi del dottorato, soprattutto con l'ottimo avv. dott. candidat. Silvio Boccalatte, provo di seguito a riassumere le varie ipotesi di funzionamento e/o relazione del sistema universitario, nel quale parecchi dei lettori del blog - loro malgrado - vivacchiano.
Nessuna pretesa di esaustività, ma qualche punto di verità ci potrebbe essere


Teorema di Arbasino-Berselli sulla progressione di carriera
come molti altri campi dell'umano agire, l'accademia è composta da tre stadi:
1. giovane promessa
2. solito stronzo
3. venerato maestro
la categoria di gran lunga più inclusiva è sicuramente la seconda, cui ci si mette un attimo a entrare e non per forza se ne riesce a uscire. per altro, non è detto che si parta dalla prima. l'ultimo stadio è spesso accompagnato da giacche di tweed e cravatte di maglina

Dimmi quanto citi e ti dirò a che punto sei
per capire l'anzianità dell'autore di un saggio/libro non va guardato il nome o la qualifica. basta la quantità delle note a pié di pagina. semplificando (ma non troppo): da "giovane" non ci si può permettere una congiunzione eufonica senza dimostrare che già Santi Romano ne aveva fatto uso nella prima edizione (e fors'anche nella provvisoria) di un suo scritto. passato l'ordinariato, una certa età e messo in cattedra un certo numero di allievi, si può dire qualsiasi puttanata senza citare nessuno. tanto ormai...

Legge gravitazionale dei kooly seduti
(la variante nella grafia è ovviamente dettata dalla contingenza politica)
In un seminario affollato con pochi posti a sedere, l'ordine di precedenza per l'agognato riposo delle terga segue rigidamente questa sequenza:
1. donne oltre la quarantina
2. venerati maestri (e presunti tali)
3. commissari di futuri concorsi
l'ingresso in una sala piena da parte di una persona rientrante nelle suddette categorie comporta un inevitabile effetto domino di entità direttamente proporzionale alla rilevanza della stessa, con gente che inizia a alzarsi e a cedere il proprio posto, ricevendone poi un altro in cambio da esponenti delle categorie successive. 
corollario applicativo: se il numero di sedie disponibili è inferiore a un decimo dei posti totali (e cmq ci si aspetta ulteriore affluenza), non sederti
variante strategica del leccaculo: disapplica il punto precedente e scegli con ponderato calcolo a chi cedere il posto. in ogni caso, saltare uno o più dei gradi indicati comporterà prima o poi delle conseguenze

Postulato del beato porco (altrimenti detto "Grazie mammina mia")
I ringraziamenti in apertura di un saggio o di un libro (il mio non fa eccezione) sono frutto dello spirito di autoconservazione. Non tutte le persone citate sono state davvero fondamentali nello svolgimento del lavoro (né il fatto di averle ringraziate basta a guadagnarsi la loro benché minima riconoscenza), ma qualora omesse (specie se contestualmente all'indicazione di altri) ciò sarebbe stato sufficiente a renderseli nemici per la pelle.

Assioma delle quote rosa (rilevato per prima da Giovanna Perniciaro)
Finche si tratta di assegnisti e ricercatori, nelle sessioni "giovani" dei convegni il rapporto donne:uomini è almeno 2:1. quando si passa alle tavole rotonde dei seniores, quelle rare volte che c'è una donna le si dà la presidenza di sessione.



Ulteriori tendenze registrate, la cui teorizzazione rimane ancora da perfezionare
Corrispondenze tra modelli di calzature e scuole del Diritto costituzionale in Italia
1) Scuola Romana. approccio storico. rigore formale e ossequio dei maestri.  rigida attenzione alla dogmatica. omaggio alla dottrina più tradizionale. Necessaria conseguenza: scarpa classica, elegante e mai di rottura. Francesina nera
2) Scuola Fiorentina. attenzione alla prassi. linearità nella ricostruzione induttiva. minore formalismo. significative aperture al mocassino
3) Scuola Pisana. tradizione, ma nel segno della ricerca pura. significativi elementi di astrazione teorica. innovazione nello stile, con qualche rischio di autoreferenzialità. d'inverno, concessioni di scamosciato
(ulteriori specificazioni possibili, ma finora poco indagate o troppo localistiche)


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